La messa in mora è una comunicazione formale, scritta e tracciabile con cui intim i al debitore di saldare una fattura scaduta entro un termine preciso, avvertendo che, in difetto, adotterai iniziative di tutela. Nel diritto italiano il presupposto è la “costituzione in mora” del debitore, che si perfeziona con un’intimazione o richiesta scritta ad adempiere; in alcuni casi la legge prevede che la mora scatti automaticamente e non richieda la lettera, ma l’invio resta comunque utile per fissare un termine, provare la tua diligenza e preparare i passi successivi. Il riferimento è l’art. 1219 del codice civile.
Messa in Mora per Mancato Pagamento Fattura
Per tutte le obbligazioni pecuniarie vale la regola degli interessi moratori: decorrono “dal giorno della mora” e sono dovuti anche se non dimostri un danno specifico, salvo tassi diversi pattuiti o previsti dalla legge. Questo principio generale è dettato dall’art. 1224 c.c. e si combina con le regole speciali delle transazioni commerciali tra imprese e professionisti. In ambito B2B e nei rapporti con la PA si applica infatti il d.lgs. 9 ottobre 2002 n. 231, che fa decorrere gli interessi di mora automaticamente dal giorno successivo alla scadenza e riconosce, in aggiunta, un importo forfettario minimo di 40 euro per i costi di recupero, restando dovuti anche gli ulteriori costi “ragionevolmente” sostenuti. Le soglie temporali e la logica della disciplina discendono dalla direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento.
Se vendi a un’altra impresa o a un professionista, gli interessi moratori del d.lgs. 231/2002 maturano senza bisogno di una messa in mora: la lettera non è condizione per chiederli, ma resta opportuna per cristallizzare importi, scadenze e prossimo passo. Nei rapporti con consumatori o fuori dall’ambito 231, la messa in mora ha un peso ancora maggiore perché fa decorrere gli interessi legali ex art. 1224 c.c. e consente di dimostrare che hai chiesto formalmente l’adempimento. Se il debitore è una pubblica amministrazione, la regola di principio è il pagamento entro 30 giorni dalla ricezione della fattura, con limitate eccezioni fissate dalla legge di recepimento della direttiva; anche qui l’intimazione resta lo strumento più lineare per accelerare il saldo o preparare l’azione monitoria.
Una buona messa in mora identifica senza ambiguità fattura, importo, scadenza e coordinate per il pagamento, fissa un termine ultimativo realistico ma breve e indica quali conseguenze seguiranno in caso di mancato riscontro. È opportuno richiedere la trasmissione della contabile a saldo, chiarire il regime degli interessi applicabile (legali o moratori 231) e l’addebito dell’importo forfettario di 40 euro dovuto nelle transazioni commerciali, oltre agli eventuali ulteriori costi di recupero. Il tono deve restare professionale: cortesia iniziale, chiarezza sull’inadempimento, fermezza su termini e prossime mosse. Questi elementi rendono la comunicazione idonea a costituire in mora e, se necessario, a fungere da supporto probatorio per la fase giudiziaria.
Per massimizzare il valore legale della comunicazione, privilegia la PEC o, in alternativa, la raccomandata A/R. La PEC fornisce ricevuta di accettazione e di avvenuta consegna con valore legale, idonee a documentare data, ora e contenuto del messaggio; sono elementi che spesso fanno la differenza quando, più avanti, chiederai un decreto ingiuntivo o allegherai gli atti in un giudizio. Conserva quindi testo, allegati e ricevute in un fascicolo completo.
Dal momento in cui la messa in mora giunge a destinazione, negli scenari non coperti dal d.lgs. 231/2002 iniziano a decorrere gli interessi legali e si consolidano gli effetti della mora; nell’ambito 231 gli interessi decorrono comunque automaticamente dal giorno successivo alla scadenza e alla lettera resta il compito di formalizzare il credito e quantificare gli accessori, inclusi i 40 euro e gli ulteriori costi di recupero ove giustificati. Se il debitore paga parzialmente, puoi pretendere che le somme vadano prima a copertura di interessi e spese e poi al capitale, salvo diversi accordi scritti.
Se il termine scade senza esito, lo strumento tipico è il ricorso per decreto ingiuntivo. Il giudice emette il provvedimento inaudita altera parte sulla base di una “prova scritta” del credito. La riforma correttiva del 2024 ha chiarito che, per i crediti commerciali tipici, costituiscono prova scritta idonea anche le fatture elettroniche trasmesse tramite SdI, facilitando così il ricorso monitorio fondato su e-fatture, oltre a contratti, DDT, estratti autentici delle scritture contabili e altra documentazione. La base normativa è negli artt. 633–634 c.p.c. come modificati dal d.lgs. 31 ottobre 2024 n. 164.
È prudente allegare copia della fattura e di eventuali ordini, DDT o contratti dai quali risultino consegna o prestazione e scadenza concordata, evitando però di appesantire la comunicazione con documenti non pertinenti. Se operi in B2B, specifica in modo neutro il richiamo al d.lgs. 231/2002 per interessi e costi di recupero; se il cliente è un consumatore, limita il riferimento agli interessi legali e alle condizioni contrattuali espressamente accettate. In presenza di PA ricorda la regola generale dei 30 giorni dalla ricezione della fattura e richiama eventuali ritardi di verifiche o sospensioni non previste dal capitolato. In ogni caso, utilizza PEC o raccomandata e conserva le ricevute: sono la spina dorsale probatoria dell’intero percorso di recupero.
Esempio di Messa in Mora per Mancato Pagamento Fattura
Modello 1 — Generico
Oggetto: Messa in mora per mancato pagamento – Fattura n. [NUM_FATTURA] del [DATA_FATTURA], scaduta il [DATA_SCADENZA]
Spett.le [DENOMINAZIONE/DESTINATARIO]
Con la presente, ai sensi dell’art. 1219 c.c., Vi intimo formalmente di provvedere al pagamento dell’importo di € [IMPORTO] relativo alla fattura indicata in oggetto, ad oggi scaduta e insoluta.
Vi assegno il termine perentorio di [5/7/10] giorni dal ricevimento della presente per effettuare il saldo mediante bonifico alle seguenti coordinate:
IBAN: [IBAN]
Intestatario: [INTESTATARIO]
Causale: “Saldo fattura [NUM_FATTURA] – [DENOMINAZIONE]”.
Decorso inutilmente il termine, matureranno gli interessi dovuti per legge e mi riservo di adire l’Autorità giudiziaria per l’emissione di decreto ingiuntivo, con aggravio di spese a Vostro carico. Qualora aveste già provveduto, Vi prego di trasmettere la contabile per l’allineamento delle registrazioni.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA NOME E COGNOME – RUOLO]
[DENOMINAZIONE]
[Indirizzo] – [P. IVA/C.F.] – [Telefono] – [E-mail/PEC]
[Allegati: copia fattura; eventuale estratto conto cliente]
Modello 2 — B2B (transazioni commerciali tra imprese/professionisti, d.lgs. 231/2002)
Oggetto: Messa in mora ex art. 1219 c.c. e interessi moratori ex d.lgs. 231/2002 – Fattura n. [NUM_FATTURA]
Spett.le [DENOMINAZIONE]
In riferimento alla fattura n. [NUM_FATTURA] del [DATA_FATTURA], di € [IMPORTO], scaduta il [DATA_SCADENZA], rimasta insoluta nonostante i richiami del [DATE SOLLECITI], Vi intimo il saldo immediato.
Ai sensi del d.lgs. 231/2002, gli interessi moratori decorrono automaticamente dal giorno successivo alla scadenza. Sono altresì dovuti l’importo forfettario di € 40,00 a titolo di costi di recupero e gli ulteriori costi ragionevolmente sostenuti.
Vi assegno il termine perentorio di [5/7] giorni dal ricevimento della presente per versare l’importo di € [IMPORTO] oltre interessi e accessori, su IBAN [IBAN], intestato a [INTESTATARIO], causale “Saldo fattura [NUM_FATTURA] – d.lgs. 231/2002”. In difetto, procederò senza ulteriore avviso al ricorso per decreto ingiuntivo e alle ulteriori tutele, con rifusione di spese a Vostro carico.
Qualora abbiate già effettuato il pagamento, siete pregati di inviare la relativa contabile.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA]
[DENOMINAZIONE – P. IVA]
[Recapiti – PEC]
[Allegati: copia fattura; ordine/DDT/contratto]
Modello 3 — Consumatori (B2C)
Oggetto: Messa in mora per mancato pagamento – Fattura n. [NUM_FATTURA] (cliente consumatore)
Gentile [NOME/COGNOME]
La informo che la fattura n. [NUM_FATTURA] del [DATA_FATTURA], di € [IMPORTO], con scadenza [DATA_SCADENZA], risulta ad oggi insoluta. Con la presente, ai sensi dell’art. 1219 c.c., La diffido ad adempiere entro e non oltre [7/10] giorni dal ricevimento.
In caso di ulteriore ritardo matureranno gli interessi legali ex art. 1224 c.c. e mi riservo di procedere giudizialmente per il recupero del credito e delle spese. Per il pagamento utilizzi le seguenti coordinate: IBAN [IBAN], intestatario [INTESTATARIO], causale “Saldo fattura [NUM_FATTURA]”.
Se il pagamento è già stato eseguito, La prego di inviarmi la contabile; qualora riscontrasse errori nella fattura, La invito a segnalarli entro il termine sopra indicato per consentire un pronto allineamento.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA NOME E COGNOME]
[Denominazione/Studio]
[Recapiti – E-mail/PEC – Telefono]
[Allegati: copia fattura]
Modello 4 — Pubbliche Amministrazioni
Oggetto: Messa in mora per mancato pagamento – Fattura elettronica n. [NUM_FATTURA] SdI [ID_SDI] – CIG [CIG] – CUP [CUP]
Spett.le [AMMINISTRAZIONE/ENTE]
Si richiama la fattura elettronica n. [NUM_FATTURA] del [DATA_FATTURA], trasmessa tramite SdI con identificativo [ID_SDI], relativa a [OGGETTO FORNITURA/SERVIZIO], di importo € [IMPORTO], scadenza [DATA_SCADENZA]. Alla data odierna non risulta disposto il pagamento.
Con la presente, ai sensi dell’art. 1219 c.c., si intima il saldo entro [7/10] giorni dal ricevimento. Trascorso infruttuosamente il termine, saranno richiesti gli interessi moratori e gli accessori previsti dalla disciplina sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, oltre alle spese di recupero, con eventuale attivazione degli strumenti giudiziali.
Il pagamento può essere effettuato su IBAN [IBAN], intestato a [INTESTATARIO], causale “Saldo fattura [NUM_FATTURA] – [CIG/CUP]”. Si chiede cortese invio del mandato di pagamento o della quietanza.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA – RUOLO]
[DENOMINAZIONE – P. IVA]
[Recapiti – PEC]
[Allegati: copia fattura XML/PDF di cortesia; ordini/contratti; cronologia corrispondenza]
Modello 5 — Secondo sollecito pre ingiuntivo
Oggetto: Seconda messa in mora e preavviso di azioni giudiziarie – Fattura n. [NUM_FATTURA]
Spett.le [DENOMINAZIONE/DESTINATARIO]
Facciamo seguito alla nostra messa in mora del [DATA PRIMA DIFFIDA], rimasta priva di esito, relativa alla fattura n. [NUM_FATTURA] del [DATA_FATTURA], di € [IMPORTO], scaduta il [DATA_SCADENZA].
Con la presente Vi assegniamo l’ultimo termine perentorio di [5] giorni dal ricevimento per versare l’intero dovuto, oltre interessi maturati e accessori, mediante bonifico su IBAN [IBAN], intestato a [INTESTATARIO], causale “Saldo fattura [NUM_FATTURA]”.
Decorso inutilmente il termine, procederemo senza ulteriore avviso al ricorso per decreto ingiuntivo ex artt. 633 ss. c.p.c. e alle ulteriori tutele, con richiesta di rifusione di spese e competenze. In caso di pagamento, Vi invitiamo a trasmettere immediatamente la contabile.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA]
[DENOMINAZIONE – P. IVA/C.F.]
[Recapiti – PEC]
[Allegati: copia fattura; precedente messa in mora; documenti di consegna/prestazione]
Fac Simile Messa in Mora per Mancato Pagamento Fattura
Di seguito viene messo a disposizione un fac simile messa in mora per mancato pagamento fattura.